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Albinoni, Tomaso.

Compositore italiano. Allievo di G. Legrenzi, compì a Venezia l'intero curriculum studiorum, entrando in contatto con Vivaldi. Visse quasi sempre a Venezia, tranne alcuni brevi soggiorni a Firenze (1703), a Monaco di Baviera (1722) e a Praga (1726). La sua attività di compositore ebbe inizio nel 1694 con la pubblicazione della prima delle sue raccolte violinistiche e proseguì fino al 1740. Autore soprattutto di sonate a due (violino e basso continuo), sonate a tre (2 violini, violoncello e basso continuo) e concerti a cinque (grossi e solistici), seppe inserirvi numerose innovazioni, che fanno guardare a lui come a un precursore della forma del concerto solistico. Espertissimo polifonista, assai lontano dalle concezioni di molti illustri contemporanei (Vivaldi e Marcello, ad esempio), A. offrì un esempio di preromanticismo. La sua lezione venne sviluppata dalla scuola di Mannheim e da quella milanese. Il successo delle sue opere è testimoniato dal numero delle edizioni a stampa, di Venezia, Amsterdam e Londra; è anche significativo ricordare che J.S. Bach scrisse delle fughe su suoi temi. Per quanto riguarda la produzione operistica di A. non è possibile, in base allo stato attuale delle conoscenze, esprimere un giudizio: delle cinquanta e più opere infatti, sono pervenute solo la partitura incompleta del Radamisto (1701), le arie di L'inganno innocente (1701), e di Il tiranno eroe (1710) (Venezia 1671-1750).